La fiera o il “Fierone di Scandicci” nasce come fiera del bestiame. All’indomani dell’Unità d’Italia, il comune di Casellina e Torri, vicino al capoluogo e nel contempo alle principali località collinari, divenne il punto di riferimento per gli scambi agricoli della zona. Con la Deliberazione consiliare numero 110 del 17 novembre 1866, la Comunità predispose l’organizzazione di un mercato e di ben due fiere annuali.
«Tenendo conto dei desideri espressi da molti possidenti della parte di Scandicci, Giogoli e altre località circostanti, la Giunta delibera di proporre al Consiglio l’istituzione di una Fiera o Mercato di Bestiame sulla Greve presso Scandicci, nei giorni da determinare. Tale proposta viene accolta favorevolmente dal Consiglio che approva una delibera di istituzione di Fiere e Mercati nel Comune.» (ASCS, Deliberazione consiliare n.110 del 17.11.1866)
Dalle delibere degli anni seguenti, ove si leggono richieste di “cambiamento del giorno e proroga dei mercati durante l’inverno” e di “desideri espressi da molti possidenti di Scandicci e altre località circostanti” si deduce che già nei primi anni si era verificato un successo non indifferente e un largo consenso presso la popolazione.
Oggi la fiera si svolge nel centro cittadino, e si è via via trasformata insieme ai grandi mutamenti avvenuti negli ultimi decenni, proponendo – insieme alla parte espositiva commerciale e gastronomica – appuntamenti culturali, spettacoli e animazioni.
Resta comunque l’evento popolare più importante dell’anno, la “vera” festa della città e attira visitatori che provengono anche da tutta l’area fiorentina. È la più grande fiera campionaria di tutta la Toscana, con oltre 16 mila metri quadri di area espositiva totale e circa 300 espositori.